Il passaggio della fiaccola olimpica del 1960 rimane una bellissima pagina della storia della nascente realtà di Mirto.
di G. De Vincenti.
Dal 25 agosto fino all'11 settembre 1960 si sono svolti, in Roma, i Giochi della XVII Olimpiade dell'era moderna.
“Roma si era già aggiudicata l'organizzazione dei Giochi Olimpici del 1908, ma a seguito dell'eruzione del Vesuvio del 1906 rinunciò a tale evento, cedendo l'onore dell'organizzazione alla città di Londra” (Wiki).
“La scelta di Roma come città ospitante è stata presa dal Comitato Olimpico Internazionale, riunitosi il 15 giugno 1955 a Parigi. Le altre città candidate erano Detroit, Budapes, Bruxelles, Città del Messico e Tokyo”. (Wiki)
“La fiamma olimpica attraversò l'Egeo e la Magna Grecia, richiamando alla memoria i campioni dell'antichità.Alla vigilia della inaugurazione, gli atleti si riunirono in Piazza San Pietro per ricevere la benedizione di Giovanni XXIII. Il giuramento fu pronunciato da Adolfo Consolini (lancio del disco) che, in quella occasione, stabilì il record assoluto di partecipazioni olimpiche (quattro!). Gli iscritti furono oltre cinquemila (5.393) e le nazioni partecipanti ottantaquattro.
(Wiki)
Tra gli ori olimpici più importanti, vinti in quella edizione dei giochi, si ricordano: Livio Berruti (atletica leggera, 200 metri); Cassius Clay (pugilato, mediomassimi); Nino Benvenuti (pugilato, pesi welter); Valery Brummel (atletica leggera, salto in alto) e Abebe Bikila (maratona, corsa per intero senza scarpe).
Il Comune di Crosia ebbe il privilegio e l'onore di veder passare, attraverso la strada principale della sua frazione Mirto, la fiaccola olimpica.
In questa foto, in mezzo a due ali di folla esultante, in adiacenza all'attuale piazza Dante, si vede il prof. Francesco Santoro (da tutti conosciuto come “don Ciccio Santoro”), vestito della sciarpa tricolore di Sindaco di Crosia, mentre assiste al passaggio di mano della fiaccola olimpica, da uno staffettista all'altro. In quella occasione, don Ciccio Santoro, ebbe a rappresentare non solo l'amministrazione comunale e la popolazione di Crosia, ma anche quelle di tutti i comuni del suo entroterra