La “Baracca dei Malena”, seppure costruita interamente in legname, costituisce, probabilmente, uno dei primi insediamenti semi-abitativi allocati sul sito della odierna Mirto. Venne costruita nel primo decennio del 1900 dal capostipite della famiglia Malena, Natale Nilo, proveniente dalla vicina Rossano. La baracca era situata all'incirca dov'è adesso la farmacia della dr.ssa Gabriele, proprio a ridosso della vecchia strada sterrata che passava di là. Era adibita ad Emporio e vi si vendevano generi di Monopolio (sale e tabacchi), generi alimentari vari e vino oltre che, naturalmente, attrezzi di lavoro.
Tutt'intorno alla baracca, in qualsiasi direzione si volgesse lo sguardo, era una distesa ininterrotta di ulivi secolari.
La famiglia dei Malena viveva più a monte, in uno dei tanti alloggi del così detto “Castello di Mirto”. Nella baracca era anche un lettuccio ricavato su un robusto tavolaccio, con materasso riempito con foglie secche di pannocchie di granturco. Il cuscino, invece, era riempito con fibre grezze di lino. Anche se, a quei tempi, come suol dirsi, si poteva anche lasciare la chiave nella toppa, perché nessuno rubava, a motivo del gran valore della merce in essa contenuta, la baracca veniva custodita anche di notte, alternativamente, da Natale Nilo o da altro familiare.
La famiglia Malena costituisce, insieme a pochissimi altri, uno dei primi nuclei di abitanti di Mirto, cioé una di quelle famiglie simbolo da cui è partita la nascita di quella che sarebbe diventata la Mirto di oggi. La foto è stata gentilmente fornita da Natalina Malena, nipote del capostipite e risale, all'incirca, al 1930. Sulla soglia della baracca sono il capostipite Natale Nilo Malena ed il figlioletto adolescente Vincenzo (papà di Natalina). Tra gli altri, in foto sono “Ntoni 'i Menzucànu” (seduto sopra la damigiana) e “zzu Catavuru 'u Vrocciu” (dovrebbe essere quello con tra le gambe un cane).